Il sales manager di O.M.S. Bressan racconta come vede il futuro del settore

Quali investimenti avete pianificato e quali innovazioni             introdurrà la Vs Azienda nel prossimo futuro, in particolare con riferimento a digital innovation e sostenibilità

Prosegue lo sviluppo e l’applicazione dei dispositivi ARV (Augmented Reality Vision) integrati ai nostri prodotti. Questa tecnologia consente l’assistenza delle nostre finitrici da remoto per coadiuvare e supportare i clienti nella risoluzione dei problemi tecnici e di cantiere.

I visori, infatti, permettono, una volta indossati, di creare una connessione vocale e visiva che consente ai nostri tecnici di guidare gli operatori in cantiere nella risoluzione dei problemi più disparati; da quello tecnici a quelli di stesa.

La comunicazione tra tecnico e operatore avviene direttamente tramite microfono e auricolare ed è supportata da una camera che, installata sui visori, consente di seguire le operazioni eseguite e di condurre la riparazione senza rischi di errori o di operazioni sbagliate e/o pericolose. Inoltre, la lente del visore può ricevere informazioni grafiche e pittogrammi, nonché messaggi di testo che coadiuvano la procedura di supporto tecnico.

OMS è inoltre impegnata nello sviluppo di dispositivi di telemetria delle sue macchine che possano prevenire e aiutare a scongiurare eventuali problematiche relative al cantiere.

La gestione del servizio Post-Vendita è da sempre al centro dell’attenzione di OMS che con i suoi tecnici ben preparati offre un servizio competente, attento e puntuale ai suoi clienti scongiurando o limitando il più possibile ogni tipo di problema in cantiere.

Oltre al servizio post vendita OMS è attenta al “benessere” degli operatori delle sue macchine. Per questo motivo OMS sta sviluppando una serie di dispositivi e accessori che potranno garantire al meglio l’incolumità degli operatori ed un ambiente di lavoro sempre più salubre.A breve presenteremo alcune novità proprio inerenti queste tematiche.

Oltre ai punti sopracitati, sulla spinta delle agevolazioni promosse da Industria 4.0, OMS rilancia e promuove molte tecnologie applicate sulle finitrice per la gestione della logistica di cantiere e al controllo qualitativo dei lavori di asfaltatura.

 

Perché ha scelto Paving Show e Veronafiere e che cosa si aspetta dalla manifestazione?

Il panorama delle fiere internazionali sta cambiando rapidamente ed ha subito un ulteriore impulso dopo la pandemia.

Questi cambiamenti sono accentuati da un modo di comunicare radicalmente diverso dal passato; social media, comunicazione web, micro eventi ecc. oggi hanno caratteristiche più dirette con costi decisamente più accessibili.

Ciò nonostante, credo che il networking sia di fondamentale importanza per tutti gli addetti ai lavori.

Infatti, l’interazione tra professionisti e la sinergia lavorativa, permettono di diffondere la conoscenza e l’utilizzo di tutte le tecnologie esistenti sul mercato e, soprattutto, di muovere ricerca e sviluppo  in una direzione utile a tutti gli attori dei lavori di costruzione e manutenzione delle strade per ottimizzare tutte le fasi produttive.

Veronafiere, con Paving  Show sta ponendo al centro dell’attenzione proprio questi punti salienti con occhio di riguardo al coinvolgimento di tutti gli addetti ai lavori con un focus attento a tutte le esigenze dei visitatori degli espositori.

Credo che sia indispensabile porre attenzione alle risorse economiche dedicate a tali eventi e, in tal senso, permettere anche alle aziende talora più piccole, di poter apportare il proprio know-how e la propria esperienza al settore

Ho inoltre accolto con molto apprezzamento il coinvolgimento del comparto formativo scolastico. Oggi più che mai è di vitale importanza coinvolgere le giovani generazioni per portare freschezza di idee e forze fresche al settore che oggi, come altri, sta vivendo una fase estremamente difficile sotto questo punto di vista.

 

Quali sono le principali criticità del settore e come è possibile superarle?

Come accennato una delle maggiori criticità del settore si riscontra proprio nella mancanza di addetti ai lavori che sono sempre meno reperibili. L’età media degli addetti ai lavori oggi coinvolti nel settore è drammaticamente in crescita e fatica a trovare ricambi e forze fresche. Questo scenario necessita il prima possibile di un cambio di rotta drastico. Contrariamente, nel giro di pochi anni, ci ritroveremo a non avere personale che possa svolgere le più svariate mansioni di cantiere con gravi ripercussioni, oltre che sotto l’aspetto economico e operativo, anche sotto l’aspetto sociale.

Come noto, questo problema non riguarda solo il settore delle costruzioni, ma tutte le occupazioni in cui siano richieste competenze, esperienze ed abilità più “operative”. Credo che il modo più consono per affrontare e provare a risolvere questo problema sia quello di educare le nuove leve valorizzando i nostri settori intervenendo proprio dall’indotto scolastico che oggi predilige altri canali di formazione.

 

Manodopera specializzata dei Vs clienti: vi sono difficoltà nella reperibilità, nella formazione, nella sicurezza e come è possibile migliorare?

Come appena accennato, il settore delle costruzioni sta soffrendo una carenza di offerta di personale nonostante la grande richiesta e necessità.

Le figure necessarie spaziano a 360 gradi dal manovale, al capocantiere, all’impiegata, al tecnico e sono spesso effettuate anche ricerche di personale  da formare; purtroppo però, la risposta delle risorse umane è sempre più debole e distante dalle esigenze del mondo del lavoro.

Sembra sia andata persa l’inclinazione nell’apprendere un mestiere e l’attitudine ad accrescere la propria professionalità e competenza in un settore specifico.

Non voglio certamente entrare nel tema retributivo ne, tantomeno in quello degli orari lavorativi in questa sede , ma credo che queste problematiche siano facilmente risolvibili confronto alla mancanza di stimoli e di ambizione nella ricerca di un ruolo ben definito nella società e nella

 

Formazione: quali strumenti ritiene più efficaci e come declinarli?

Certamente l’inserimento in azienda degli studenti favorirebbe l’approccio nel mondo del lavoro oltre che una visione meno distorta della realtà che oggi spesso porta ad inseguire aleatorie fonti di guadagno. L’approccio al business del mercato delle costruzioni, favorirebbe, inoltre, l’approfondimento e la conoscenza di queste materie e di queste professioni per cercare di combattere la riluttanza latente proprio verso questi mestieri.

Oltre a ciò, l’inserimento dei giovani studenti potrebbe anche portare idee nuove e fresche che servirebbero da impulso verso l’applicazione e l’utilizzo di tutte  quelle nuove tecnologie che ancora oggi faticano ad entrare nei nostri settori.

 

Formazione: cosa si aspetta dal Paving Show e quali suggerimenti/esigenze ha per un ritorno positivo della manifestazione?

Credo che  Paving Show, quanto ente di spessore e importanza rilevante all’interno del sistema economico e del sistema di promozione dell’industria Italiana, oltre che ben collegato al mondo istituzionale, debba assumere il ruolo di promotore di questi concetti proprio all’interno delle istituzioni per riformare il mondo scolastico e riportarlo  il più vicino possibile al mondo del lavoro nel settore delle costruzioni per offrire nuove opportunità sia agli addetti ai lavori di poter disporre di personale di alto livello che alle nuove generazioni di poter aver accesso a maggiori opportunità lavorative con maggiore opportunità di crescita professionale.

 

Come vede il futuro del settore? Quali saranno i driver per una crescita del settore?

Il futuro del settore oggi è a forte rischio non tanto per la mancanza di lavoro e/o di investimenti, quanto per la mancanza di personale. Questo è problema assolutamente inedito e di difficile risoluzione a breve termine. Serve, però, un’inversione di rotta importante e duratura per ridare rilievo alle figure professionali mancanti ed attrarre nuove generazioni a ricoprire questi ruoli che oggi vengono visti in maniera negativa. Un mancato intervento oggi, porterebbe all’impossibilità di un’inversione di tendenza molto pericolosa.

Infatti, se tra qualche anno le figure oggi presenti nei cantieri raggiungeranno la meritata pensione, ma nessun sostituto prenderà il loro posto, ci ritroveremo a avere lacune professionali in tutti i cantieri sempre più rilevanti fino ad arrivare all’impossibilità di operare gli interventi tecnici necessari a gestire anche i più piccoli cantieri.

Serve urgentemente un cambio di rotta e credo che le istituzioni, guidate dagli enti e da chi in maniera imparziale li possa coordinare, debbano intervenire proprio in questa direzione.

 

Che indicazioni, suggerimenti o richieste ritiene di dover dare alle istituzioni per sostenere l’espansione del settore?

Come spiegato nelle risposte precedenti, l’interazione tra scuola e mondo del lavoro deve subire un cambio di strategia sostanziale per avvicinare giovani e mondo del lavoro e creare opportunità per entrambe le categorie.

Ovviamente resta importante che gli investimenti nel mondo delle costruzioni rimangano stabili e sostanziali, per il bene certamente del nostro mercato, ma soprattutto per garantire a tutti gli utenti, un livello adeguato di servizi e infrastrutture.

Resta anche importante cercare di garantire e implementare gli standard qualitativi dei lavori eseguiti formando e aggiornando tutti gli addetti ai lavori a 360 gradi, dai titolari di impresa, ai tecnici agli addetti ai controlli.